STORIA DI UN ATTRIBUTO INCOMPRESO di Alessandro Incorvaia (IIIF)
C’era una volta in un paese molto lontano una città chiamata “Analisi logica”, dove abitavano molte persone, tutte sottomesse ad un unico re ”il soggetto”e al suo esercito dei “predicati”.
Il soggetto era un re non del tutto pacifico, infatti era malvagio, presuntuoso, aggressivo, violento e avido, imponeva tasse altissime e chi si rifiutava di pagarle veniva immediatamente giustiziato e lasciato appeso sulla torre del suo castello per settimane, addirittura mesi, così da essere da esempio per tutti.
Un giorno, come di consueto, il complemento oggetto e di specificazione, dandosi tante arie, andarono a riscuotere le tasse e, arrivati al bar del complemento di argomento, non trovarono nessuno.
Insospettiti decisero di andare nel retro dove trovarono un biglietto anonimo che diceva che i complementi erano stufi e che da ora in poi si ribellavano al re e giuravano che avrebbero fatto cadere il trono.
Il re infuriato decise di mandare i predicati a giustiziare tutti i ribelli, intanto Argomento andò a chiedere aiuto a suo fratello Attributo. Questi non ne poteva più del re, non lo sopportava proprio, si sentiva l’ultima ruota del carro. Disse, quindi, che conosceva delle persone che potevano procurargli un esercito, così decisero di mettersi in viaggio. Nel tragitto si scontrarono diverse volte con i predicati e tutte le volte riuscirono a scappare, anche se feriti.
Finalmente dopo un lungo viaggio arrivarono dai fratelli Pena e Colpa, loro inventarono una strategia per entrare nel castello del re, per parlargli e per fargli capire che quello che faceva era sbagliato.
Arrivati al castello parlarono col re e gli fecero la loro proposta. Il re però rifiutò e ordinò ai predicati di catturare l’attributo.
L’attributo scappò e decise di chiamare tutti i complementi inferiori: Età, Privazione, Abbondanza, Tempo, e assieme tornarono nuovamente dal re, però con l’intenzione di farlo arrendere.
Ci fu una tremenda battaglia dove l’attributo riuscì a sottomettere il re. Infatti il Soggetto abbassò le tasse e si ritirò per sempre dalla sua carica di re. Da quel momento si passò dalla monarchia alla democrazia in un regno dove i diritti erano uguali per tutti: soggetti, predicati, complementi e attributi. E vissero tutti felici e contenti!
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