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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

"NARCISO E I SOCIAL" di Arianna Todaro (classe IIID)

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  Tra i miti delle antiche civiltà greche, quello che più mi ha fatto riflettere sulle tematiche attuali è quello di Narciso. Era l’egocentrico figlio di un dio, che non corrispose l’amore della ninfa Eco, perché troppo preso dall’immagine della sua bellezza e per questo venne punito dalla Dea Nemesi, che lo fece cadere nel lago in cui lui amava ammirare la sua immagine riflessa nell’acqua. Il mito della bellezza nel nostro mondo sembra essere predominante e condiziona il nostro modo di vivere; vedere la propria immagine sullo schermo del telefono o creare una nostra identità fittizia sui social, ci rende felici ma in un certo senso annulla la nostra vera natura. Ci interessa più apparire che essere, non percepiamo la nostra vera immagine, ma una proiezione falsa di noi stessi, fatta di foto abbellite con filtri eccezionali. Viviamo una bellezza finta che ci porta alla solitudine con la conseguente incapacità di rapportarci con gli altri e di conseguenza diveniamo asociali. Farsi accet

"YARA COME ULISSE" di Giorgia Santamaria (classe IIID)

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  Ciao, sono Yara Gambirasio, ho 13 anni o, per meglio dire, avevo 13 anni. Sono morta il 26 novembre 2010. Amavo la ginnastica artistica, era il mio hobby preferito, ad essa dedicavo tutto il mio tempo libero…fino a quando qualcuno non me l’ha portata via, o per meglio dire mi ha portata via da lei. Mi piacevano la matematica e la scienza, per questo avevo ormai completato l’iscrizione al liceo scientifico della mia città. Un pomeriggio sono uscita dalla palestra dopo la lezione di ginnastica verso le 18:30, stava nevicando, fuori era già buio e le temperature erano molto basse. E’ stata quella notte, mentre come al solito stavo ritornando a casa mia che distava circa 100 metri dalla palestra, che quell’uomo mi ha rapito. Ho provato a scappare ma era come se io fossi Ulisse e lui Calipso che mi teneva imprigionata nella sua isola, nel suo mondo, più tentavo di scappare più la sua ira cresceva. Voleva avermi assolutamente, voleva che fossi sua per sempre.   Ma Ermes non è venuto a

"ICARO: FIGLIO DISUBBIDIENTE" di Martina Bonvissuto (classe III D)

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  Il mito narra racconti e personaggi che si collocano prima dell’età della storia, in epoche lontane e senza tempo; sono racconti, proprio perché senza tempo, che risultano sempre attuali. Un mito che mi affascina particolarmente è quello di Dedalo, un ingegnoso “scienziato/architetto tuttofare”, e di suo figlio Icaro. I due per punizione furono rinchiusi dal re Minosse nel labirinto che lo stesso architetto aveva ideato e da cui era quasi impossibile riuscire ad uscire. Dedalo allora costruì delle ali di cera per sé e per il figlio, con l'intento di darsi alla fuga, ma Icaro si avvicinò troppo al sole, preso dall’entusiasmo e dall’euforia del momento, volò molto più in alto del dovuto, le ali si sciolsero e precipitò nel mare. Icaro in realtà non aveva dato ascolto al padre, infatti Dedalo lo aveva avvisato di non volare troppo in alto perché sarebbe stato pericoloso, ma lui per stupire il padre o forse per autocompiacersi, non gli diede ascolto e precipitò nel vuoto. Questo mi

"CARO BABBO NATALE" di Davide Bona (classe ID)

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  Caro Babbo Natale, ti immagino già nella tua grande fabbrica a preparare i regali per tutti i bambini che aspettano balocchi e dolcetti.  Ma sai che ti dico? Il mio regalo non sarà uno dei soliti, vorrei fare io un regalo a te. Quest'anno riposati nella tua poltrona comoda, comoda, lascia perdere tutti quei giochi che stai preparando, prenderò in prestito solo una delle tue renne e tanta tanta magia. Poi la porterò a tutto il mondo e farò si che i bimbi non aspettino più con ansia il Natale solo per i regali, ma perché possono stare in famiglia felici. Porterò in abbondanza la pace tra Ucraina e Russia,e tra tutti gli altri paesi del mondo. Poi renderò i vandali angeli e li spingerò ad aiutare le vecchiette invece di picchiarle! Poi porterò la pace nelle famiglie litigate tra loro e le farò diventare famiglie unite. Porterò del cibo a chi ne ha bisogno e cancellerò la solitudine. Non pensi che questi regali siano essenziali per questa terra cattiva e maligna? E voi piccoli Elfi e

"Don Abbondio versus Fra Cristoforo" di Elisabetta Risplendente (classe IIID)

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  Quest’anno abbiamo cominciato a leggere “I promessi sposi”: un’opera famosissima di Alessandro Manzoni, lo scrittore italiano più conosciuto del periodo del Romanticismo. Ammiro molto il suo romanzo per il modo in cui descrive i personaggi fisicamente e caratterialmente, i paesaggi e le sensazioni. Le mie attenzioni sono cadute in particolar modo nella descrizione di Fra Cristoforo e Don Abbondio: due preti del paesino di Olate con due caratteri completamente diversi. Don Abbondio era un curato dallo sguardo timoroso, che si spaventava della sua stessa ombra. Quando capitavano delle liti lui non si schierava mai, ma se proprio doveva farlo stava dalla parte dei più forti, in modo da non poterci rimettere niente. Si era fatto prete proprio per vivere serenamente senza problemi. Difatti egli, minacciato dai bravi di Don Rodrigo, si è tirato indietro dal celebrare le nozze fra Renzo e Lucia.   Fra Cristoforo in passato si chiamava Lodovico, era un uomo ricco ma non nobile. Da frate ha

Proteggiamo gli alberi

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di Gloria Iacono e Nicolò Corvitto ( Classe I A ) A partire dal 2011 si celebra ogni anno il 21 novembre la Giornata nazionale degli alberi . L’intento è promuovere tutte le iniziative che mirano a ridurre l’emissione di gas nell’atmosfera, migliorare la qualità dell’aria e con esse le condizioni di vita. Già qualche anno prima Legambiente aveva proposto la Festa dell’albero , che ha lontane radici nella nostra cultura. I Romani avevano, infatti,   l’abitudine di consacrare i boschi alle divinità e celebravano le   Lucarie ,   dal latino “ lucus”, bosco sacro. La festa cadeva a luglio per ricordare quanto avvenne nel 390 a. C.   quando i Romani trovarono riparo nelle selve dopo la disfatta ad opera dei Galli. In epoche a noi più vicine il primo Arbor day venne promosso negli Stati Uniti . Era il 1872 e l’obiettivo era invitare a piantare nuovi alberi e prendersi cura di quelli che esistevano già, così da accrescere tra cittadini l’attenzione verso l’ambiente e nel contempo incrementare

CICALA O FORMICA? di Camilla Bonfiglio (classe ID)

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  Se qualcuno mi avesse fatto questa domanda anni fa avrei risposto che sono una cicala, tra me e me, ma di certo non lo avrei detto. Perché ognuno dei due animali ha i suoi pro e i suoi contro, come tutti noi. La formica è tenace, ma avara, ha lavorato tutta l'estate, magari divertendosi con le sue compagne e adesso non darà neanche un granello di quello che si è sudata.  La cicala si è divertita tutta l'estate, ma il suo canto melodioso, anche se è stato una faticaccia, lo ha regalato a tutti. Ma man mano si cresce e opinioni e modo di pensare cambiano. Sarebbe facile ora dire che io sono un ibrido, ma questo non è contemplato tra le possibilità. Comunque la mia risposta ora sarebbe la formica: durante l'estate ha lavorato duramente con le sue compagne, così in inverno avrà le provviste per poter sopravvivere. Io mi preparo sempre per il dopo, soprattutto se questo sarà difficile, quindi inizio a farmi strada. Ma la formica è avara e di certo questa non è una buona co

VI PRESENTO SPRINT: IL MOSTRO PUZZOLENTE di Niccolò Cosentino (Classe ID)

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  Dopo aver letto le pagine del libro di epica e di storia, immaginare un mostro è stato più o meno spontaneo. Nella mia immaginazione ľ ho chiamato SPRINT, che nello sport vuol dire scatto veloce ,e questo mostro pur essendo gigantesco aveva infatti degli scatti velocissimi. Era un mostro alato, con ali più bianche del latte, che forse usava per abbagliare, la pelle era verde fluo, viscida e con grossi brufoli, come un rospo. Sulla faccia aveva rughe profonde sul mento e sulla fronte , e i suoi   occhi restavano sempre spalancati, fuoriuscivano   e si giravano come quelli dei camaleonti. Mostrava i denti molto sporchi e sbavava in continuazione. La sua faccia era come quella di un cane aggressivo, non parlava, non era furbo come la Sfinge, il suo compito era quello di fare schifo a chi si avvicinava. Per questo ľ ho immaginato che puzzava di formaggio scaduto, la puzza veniva come spruzzata dalla sua testa, su cui si posavano dei corvi neri a beccargli le sporcizia. La puzza era

Io credo in Geova di Carmelo Sirone ( II D)

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Qualche settimana fa si è celebrato Halloween, una tradizione scozzese ormai giunta anche in Italia,  che si festeggia il 31 Ottobre alla vigilia di "tutti i santi" ed è caratterizzata dalla frase "Dolcetto o Scherzetto?" che si pronuncia bussando alla porta delle persone e dalle zucche intagliate.  Con "Halloween" inizia  per i cattolici il periodo dell'anno liturgico dedicato alla memoria dei morti.  . Io non ho festeggiato Halloween perché  sono un Testimone di Geova e la Bibbia non parla di questa festa perché è in contrasto con quello che insegna. In classe non mi sentivo a disagio mentre i miei compagni decidevano come festeggiare questo avvenimento. Ho un bellissimo rapporto con tutti, loro rispettano le mie credenze e io rispetto le loro. Io mi diverto facendo altro ad esempio: giocando, uscendo con i miei amici, leggendo ecc.  Tuttavia la mia religione mi tiene molto impegnato, ho un programma settimanale da seguire. Ci incontriamo il giovedì

"Il mio mostro mitologico" di Francesca Incorvaia (classe ID)

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  Si racconta che in terre lontane, a proteggere il tesoro inestimabile del segreto dell'immortalità, ci fosse Foxia, un mostro leggendario costituito da testa di drago sputafuoco, corpo da uomo e zampe d'asino, per poter scalciare e colpire chi volesse avvicinarsi al tesoro. Nella storia l'uomo ha sempre cercato il segreto dell' immortalità. Fu così che un gruppo di uomini venne a sapere che Foxia con le sue mani da uomo proteggeva questo tesoro. Il gruppo volle preparare una strategia per distrarre questo mostro e potersi impadronire dell'elisir che dava l'immortalità. Foxia era ghiotto di: grilli, blatte, tarme e cavallette; quindi prepararono una trappola per distrarlo. Portarono questi insetti vicino la torre dove viveva Foxia. Alla vista di queste ghiottonerie il drago si dimenticò del suo compito, cioè proteggere la torre. Mentre era distratto a mangiare, il gruppo salì in questa altissima torre. Il problema era che alcuni insetti erano rimasti dentro la

"UN ALBERO PER IL FUTURO" di Vincenzo Cavaleri (classe III D)

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 S i è svolta ieri nella mia scuola una giornata molto importante, un progetto che coinvolge tutte le città d’Italia. L'iniziativa s i chiama “Un albero per il futuro” e referente per la nostra scuola è la professoressa Angela Damanti. Consiste nella duplicazione dei semi dell’albero di magnolia che cresce davanti la casa di Giovanni Falcone.  Fino ad ora già 900 istituti scolastici hanno aderito all’iniziativa partecipando ad un concorso indetto in memoria del giudice ucciso  trent'anni fa a Capaci insieme agli uomini della sua scorta. Ieri, durante questa cerimonia che si è tenuto nel Plesso V.Greco, erano presenti, oltre alla nostra Dirigente Rosaria Decaro, molte persone importanti e le forze dell'ordine della Guardia di Finanza e della Polizia, in particolare: il Tenente Colonnello Vincenzo Castronovo, Comandante del Centro Anticrimine Natura CC Agrigento, il   Brigadiere Bruno Fosso del Reparto CC Biodiversità di Reggio Calabria, l’Appuntato Carmela Luccisano del

"Vorrei essere come..." di Chiara Caci (Classe ID)

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 Mi è capitato di voler assomigliare a qualcuno e di provare a imitarlo come ad esempio i cantanti, gli attori e i supereroi . Infatti quando ero piccola sognavo di diventare  Ladybug per aiutare i cittadini di Parigi  con i miei superpoteri. Però tutte queste persone non le conosco neanche, anche se non mi dispiacerebbe affatto incontrare personaggi famosi. Tuttavia se dovessi somigliare a qualcuno, sceglierei mia madre, perché è una donna molto coraggiosa che vuole solo il bene per la famiglia. Io di mia madre vorrei avere tutto: la forza con cui affronta le cose e sopporta tutto quello che le è successo, l'amore che dà a me e a mia sorella. Ha sempre fatto di tutto e di più per noi, non so bene dove trova il tempo. Ho sempre ammirato molto la sua dolcezza, la sua premura e il suo affetto. Non si ferma mai, è sempre impegnata a svolgere tante attività dentro casa e anche fuori. È sempre al mio fianco non mi abbandona mai. A volte si arrabbia ma ha un cuore grande infinito come l&

Laboratorio di scrittura creativa, classe I A

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  Un cane che voleva diventare una  stella marina   di Francesca Vedda e Aurora Russo   Un giorno un cane, passeggiando tranquillo lungo il mare, vide sul fondale una stella marina. Invidioso, disse alla stella: “   Stella, quanto sei bella! Vorrei tanto essere come te”. E la stella marina rispose: ”   Grazie amico cane, ma non è possibile”. Il cane, però,   decise che sarebbe diventato bello come la stella perciò iniziò ad allargare le zampe e cercò di sopravvivere in quella posizione per tante settimane. Nel corso dei giorni la stella marina, stranita, guardando il cane, chiese: ”Amico cane, cosa stai facendo?”. E il cane:” Niente che ti riguardi, amica stella”. Quella si allontanò. Il cane continuò ad allargare le zampe fino a che un giorno, convinto di essere diventato una stella marina, si gettò in mare e restò in acqua a lungo senza respirare. Dopo un po’ di tempo morì per la stanchezza. C hi troppo vuole, nulla stringe.   L’ape laboriosa e la coccinella furba di

Che sudore sotto il lenzuolo!

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  di Francesco Vedda, classe III A   Avete idea di quanto possa essere faticoso recitare con addosso un lenzuolo? Se siete curiosi, vi racconto la mia esperienza. Negli ultimi giorni sono stato impegnato con la mia classe nelle prove per portare in scena “ Il fantasma di Canterville”. In realtà la rappresentazione è durata poco più di dieci minuti, che   era il tempo massimo concesso ad ogni classe terza,   dietro i quali, però, c’è stata una settimana di duro lavoro per memorizzare la parte e i tempi per entrare in scena. Io impersonavo Simon Canterville, un fantasma che non riesce ad incutere timore ad una famiglia americana che ha acquistato il suo castello. Avete intuito quale abito di scena indossavo? Era un grande lenzuolo bianco e dovevo trascinare a terra lunghe e pesanti catene di ferro. Tutte le classi terze della scuola media portavano in scena storie horror, ma noi rappresentavamo un racconto a tratti umoristico e in certi momenti mi sembrava di recitare in un diverte

Finalmente su un palco!

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    di Giulia Rizzo classe III A Finalmente sono salita su un palco per la mia prima premiazione e l’emozione è stata davvero tanta, ma partiamo dall’inizio.   Era il mese di aprile quando nella nostra scuola si è tenuta una videoconferenza curata dall’Aido ( Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule). I suoi volontari   sono presenti ogni anno nelle scuole e nelle piazze per promuovere quanto più possibile la cultura della donazione degli organi. Per noi ragazzi è sempre un momento importante di riflessione. Per sensibilizzare sul tema l’Ufficio Scolastico della Regione Sicilia ha promosso da anni un concorso intitolato a Nicholas Green, il bambino statunitense che all’età di 7 anni è stata vittima di un assassinio mentre con la famiglia era diretto in Sicilia. Grazie alla decisione, presa dai suoi genitori, di donare gli organi, si sono salvate altre persone e l'opinione pubblica italiana è stata sensibilizzata sul tema. Molte scuole hanno deciso di