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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

"TEMPLE GRANDIN E LA MACCHINA DEGLI ABBRACCI" di Giuseppe Vecchio e Flavio Pandolfi (Classe I D)

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  Il 2 aprile tutto il mondo celebra la GIORNATA MONDIALE della CONSAPEVOLEZZA sull’AUTISMO, voluta ed istituita dalle Nazioni Unite nel 2007 per promuovere, per sensibilizzare e per far conoscere tale disturbo. Qualche giorno fa, noi alunni della scuola secondaria abbiamo visto il film " Temple Grandin, una donna straordinaria", in occasione proprio della settimana dedicata all’autismo, che si ispira all’incredibile e vera storia di una ragazza autistica dotata di straordinarie capacità ed immaginazione . La storia inizia con la visita estiva di Temple presso il ranche della zia in cui adorava passare giornate intere in mezzo agli animali perchè si sentiva compresa da loro che “ la pensavano come lei” . E proprio durante questo periodo ha ideato per la prima volta una macchina degli abbracci, capace di calmarla nei momenti difficili, dopo aver provato su se stessa una macchina che abbracciava le vacche per renderle più docili. Temple ha sempre capito di essere  "di

"Romeo e Giulietta a Napoli" di Gemma Torre (Classe III D)

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 In queste settimane la serie più acclamata tra noi giovani è Mare fuori. La serie racconta la storia di alcuni ragazzi che si trovano all’interno dell'Istituto di Pena Minorile di Napoli. I personaggi principali nella terza stagione sono Carmine Di Salvo, detto O Piecuro, e Rosa Ricci e la loro storia mi ricorda molto quella di Romeo e Giulietta, una delle storie d'amore più famosa e popolare del mondo. La cosa che li accomuna è l'amore dei protagonisti vietato dalle famiglie poiché in conflitto fra loro.  Adesso però ripercorriamo la storia delle due coppie di innamorati, cominciamo da Romeo e Giulietta. La storia è ambientata a Verona. I due giovani si incontrano durante una festa in maschera, si scambiano poche parole, ma queste bastano  per innamorarsi. Le famiglie dei due, Capuleti e Montecchi, sono però nemiche. Dopo la festa Romeo si trattiene nel giardino dei Capuleti e i due giovani si dichiarano il loro amore e decidono di sposarsi in segreto.  Giulietta presto p

"IL MIRACOLO DI PASQUA" di Anna Chiara Amoroso (classe II B)

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  Il Decamerone di Boccaccio ci ha offerto la possibilità di dare luce alla lingua antica ma anche di metterci in gioco con laboratori di scrittura creativa che ci hanno fatto innamorare di questa immensa opera. Qui di seguito una delle novelle rielaborate seguendo l’ esempio di uno dei Padri della lingua italiana. Era la settimana prima di Pasqua Simone e Arianna, da sempre innamorati, andavano come ogni anno, per le case delle persone a distribuire rami d'ulivo. Simone era un giovane ragazzo, figlio di una professoressa di religione di nome Vincenza che da sempre invece odiava la dolce, premurosa e amabile Arianna poiché avrebbe preferito che il figlio diventasse prete. Quindi quella sera, al tramonto, Vincenza chiese alla nuora se voleva accompagnarla per una passeggiata lungo il mare, nella spiaggia del Sole chiamata così perché da essa si vede un meraviglioso tramonto. Vincenza voleva porre fine alla vita di Arianna per poi convincere Simone ad intraprendere il cammino rel

"Quel simpaticone di Archimede" di Cristel Di Paola (classe I D)

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 Tutti sicuramente avrete sentito parlare del famoso matematico e fisico Archimede, cioè l'inventore del pi-greco. Nacque a Siracusa   nel 287 a.C. e morì nel 212 a.C. Si dice di lui che fosse un tipo molto distratto ma anche simpatico, infatti vi racconterò un suo aneddoto molto divertente. Un giorno stava facendo il bagno e ad un certo punto pensò al fatto che il re gli aveva chiesto di verificare se la sua corona fosse di oro massiccio o no. Allora mise il solido nell'acqua in cui si stava lavando e scoprì che un corpo immerso in un liquido subisce una forza diretta verso l'alto pari al peso del liquido spostato dal corpo immerso, quindi in poche parole lui scoprì un principio che chiamò con il suo stesso nome: principio di Archimede, ma la storia non finisce qui! Quando fece ciò uscì frettoloso dalla vasca da bagno nudo e gridò per le strade " Eureka!" cioè "Trovato" in greco . Oltre a questo lui inventò tante armi per combattere i nemici romani: per

"Io e il mio spazzolino stiamo bene insieme" di Giuseppe Vecchio (Classe I D)

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  Oggi vi voglio parlare di un oggetto che non è piccolissimo, morbido, pieghevole e fragile, non rimbalza, ma lo usiamo tutti, almeno spero! Il suo posto è nel bagno e fa paura a quasi tutti i bambini. Non vi dico quando l’ho visto per la prima volta quello che ho pensato… Ragazzi, vi sto parlando dello spazzolino, un oggetto inanimato, ma indispensabile per la pulizia dei denti, anche se non l’ho capito subito. Ricordo ancora quando la pediatra ha detto che dovevo lavare i denti. Io le ho risposto che già li lavavo quando facevo il bagnetto, ma lei mi ha fatto vedere un video dove c’erano dei bambini che lavavano i propri denti con lo spazzolino. Non appena ho visto quell’oggetto dentro la loro bocca, ho iniziato a piangere per la paura e a gridare che non volevo usarlo. La mia testa mi faceva credere che lo spazzolino era una specie di macchina che divorava i denti e la lingua. La pediatra ha consigliato a mia mamma di farmi scegliere lo spazzolino e di usarlo come giocattolo per

"I trucchi animati" di Beatrice Re (classe ID)

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  Era una bella giornata di primavera e mi trovavo nel mio salone di bellezza che si chiamava “Il tempio di Afrodite”. Ero circondata dai miei meravigliosi e stupendi trucchi della collezione di Chiara Ferragni ed Essence e tanti altri cosmetici per il viso. Mentre mi specchiavo in sottofondo sentivo delle vocine strane, mi girai e, come per magia, i miei trucchi si erano animati. I rossetti parlavano tra di loro, i pennelli danzavano, i fondotinta sporcavano  gli specchi, i lipgloss si aprivano da soli e mi chiedevano di essere chiusi. Ma il rossetto più sofisticato era quello brillantinato di Chiara; mi parlava e mi dava dei consigli utili su come utilizzarlo. Le palette creavano un arcobaleno scintillante; tutto mi sembrava strano, mi sembrava di essere nel cartone della Disney “La Bella e la Bestia”, quando tutti gli oggetti della casa si sono animati sotto incantesimo e hanno iniziato a parlare con Bella. Il mio, però, non era un incantesimo... era solamente un sogno!

"NONSOLOEROI" di Camilla Bonfiglio (classe ID)

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   I poemi epici mi incuriosiscono parecchio perché mi permettono di mettere in moto l'immaginazione. Infatti vi troviamo racconti fantastici, scritti e inventati dall'uomo che, curioso e in cerca di risposte, si è inventato tutto un altro mondo fatto di eroi e divinità che innescavano litigi e guerre fra le antiche popolazioni. C'è chi ha cercato di dimostrare che le vicende raccontate nei poemi epici fossero realmente accadute, come l'archeologo Heinrich Schliemann, ma anche la sua storia vaga nel mistero! E così leggiamo di antiche popolazione che, forse per mano degli dei, litigavano, facendo nascere faide più lunghe del Nilo, per esempio la lunga guerra di Troia tra greci e troiani. Bisogna sapere che i condottieri greci  potevano sembrare alti e forzuti, saggi e controllati, ma erano tutt'altra cosa, peggio dei bambini! Erano: iper, stra, ultra, megaorgogliosi, permalosi e irascibili; sempre a litigare per cose anche futili, per le schiave, per gli amici. Face

"Cos'è un classico?" di Niccolò Cosentino (classe I D)

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 Italo Calvino scriveva che "un classico è un libro che non ha mai finito di dire ciò che ha da dire". Secondo me intendeva che un classico in base al periodo storico in cui ci si trova a vivere e al tipo di persona che sta leggendo, può sempre lasciare un messaggio diverso e adattabile al momento.  Quest' anno a scuola stiamo studiando l'Iliade e l'Odissea, due poemi omerici che appunto sono degli esempi di classici a cui si può riferire l'affermazione di Calvino. Pur essendo stati scritti secoli fa, sembrano essere ancora attuali per i temi che trattano. Si narra della guerra, si raccontano battaglie, ma si parla anche di forti legami, come quello tra padre e figlio, o quello per la terra d'origine, e anche di fede e di amore. Tutti valori rimasti immutati.  Nella guerra di Troia, raccontata da Omero, molto sentita dagli eroi del tempo, questi sono disposti a sacrificarsi e ad abbandonare le famiglie per la patria. Ettore, ad esempio, ha dovuto provare i

"Una passeggiata nell'Ade" di Francesco Lauria (classe I D)

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 Dopo aver ucciso un montone, scavai una fossa e libai per tre volte con vino, miele e acqua: finalmente ero sceso nell’Ade. Feci subito una camminata e vidi all'improvviso Angelo, il mio vecchio migliore amico. Appena mi vide provai ad abbracciarlo tre volte, ma questi tentativi furono inutili perché mi resi conto che era uno spettro. Gli chiesi come fosse morto ed egli mi rispose che era morto per il dolore che aveva provato quando un giorno gli si era rotto il computer. Poi lo salutai ed andai avanti, trovai subito Federica e Bea, due amiche inseparabili, salutai entrambe e chiesi loro come fossero morte. Loro mi raccontarono che erano morte perché erano sedute sulla stessa sedia ed all’improvviso erano cadute all’indietro. Poi me ne andai di fretta perché dopo pochi minuti mi aspettava il camioncino dei gelati. Dopo pochi passi però incontrai mia sorella, mi misi a piangere e anche lei appena mi vide iniziò a singhiozzare, delle lacrime copiose scorrevano nel suo viso. Mi chies

"La strana morte di Maddalena Ferreri" di Fabiola Antona (classe IIB)

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  Erano le 4:38 del mattino e il detective Richard ricevette una telefonata. Si svegliò di colpo e rispose subito. Era una chiamata da parte dei suoi colleghi, in cui dicevano che nella Villa Maddalena era stato trovato un foulard rosso a bordo piscina e quest'ultima completamente insanguinata. Non ebbe nemmeno il tempo di aprire gli occhi e subito una notizia così traumatizzante, lo sconvolse. Si alzò dal letto e si vestì frettolosamente. In nemmeno dieci minuti era già lì. La persona che aveva chiamato la polizia era il proprietario della villa, Enrico Esposito, in cui diceva di non trovare più sua moglie e di aver visto la piscina insanguinata. Il detective, dopo essere arrivato sulla scena del crimine, trovò l'uomo seduto su una sedia, pensieroso e preoccupato. I suoi colleghi, dissero che il proprietario non aveva ancora proferito parola, se non per spiegare l'accaduto. Richard cominciò ad esaminare il luogo del delitto e notò subito uno strano odore. Nel frattempo si