“Luca e
Alba: amore a prima vista” di Rita Santamaria (classe III C)
Adottare un bambino, che sia down, con nessun problema di salute, che sia cinese, polacco, americano, sloveno, africano, è sempre impegnativo. Ci vuole molta tenacia, pazienza e tanto amore da riuscire a trasmettere, per fare da “genitore” a bambini che non hanno avuto la fortuna di crescere nella famiglia biologica. Luca Trapanese, un ragazzo single omosessuale, pochi anni fa è riuscito ad adottare da solo una bambina down bellissima di nome Alba, nata da pochissimi giorni, rifiutata da molte famiglie, probabilmente, anzi sicuramente per la sua malattia genetica che colpisce tanti bambini. Lui, a differenza degli altri, ha portato la bambina a casa sua, prima in affido, poi in adozione, e la sta crescendo con amore. Non tutti però ancora nel 21° secolo approvano le adozioni da parte di coppie omosessuali o di un adulto single. C’è chi dice che i bambini crescono tra la vergogna e l’invidia degli altri bambini che hanno una mamma e un papà, c’è chi dice che una coppia omosessuale non può dare lo stesso amore che può dare una coppia “normale”. Dicono anche che un bambino ha bisogno per forza la presenza di una mamma e di un papà, sì, questo è anche vero, è meglio avere due figure presenti nella crescita, ma chi siamo noi per dire che una coppia gay non può dare tutto l’amore, il sostegno e la protezione ad un bambino come tutte le altre coppie etero? Invece Luca Trapanese, lui da solo, era pronto a dare tutto l’amore possibile a questa bambina, non ha rifiutato questa proposta come hanno fatto le altre famiglie, anzi, ad oggi e credo anche all’inizio di questa avventura, lui era ed è la persona più fiera e felice della sua scelta, che in positivo ha cambiato la sua vita. Se una persona è buona nell’animo riesce a dare la felicità che darebbe una coppia. A volte i bambini riescono a essere più maturi degli adulti. Riescono a essere felici con quel poco, che agli adulti invece può sembrare banale. Bisogna avere la stessa umanità dei più piccoli, loro non si creano problemi se hanno due papà o due mamme, perché l’Italia ancora non rende legale l’affidamento a tutte le coppie, che sia una coppia di un maschio e una femmina, che sia una coppia gay o che sia un ragazzo o una ragazza single. Certe volte alcuni bambini rimangono in orfanotrofio senza una famiglia. Secondo voi è meglio tenere un bambino solo in orfanotrofio, o essere accolto in una casa calda e accogliente? Penso proprio e sono sicura che tutti preferiamo che un bambino viva la sua vita insieme a qualcuno al suo fianco che lo ami e lo curi, in una casa piena di gioia. Se tutto è in regola e una famiglia può dare tutto quello che serve alla crescita di un bambino, datelo in affidamento o in adozione, crescerà con tanta felicità in qualsiasi circostanza. Magari una coppia non è in grado di badare a un bambino, non sempre ci sono le condizioni necessarie, ma se c’è una coppia o un adulto pronto a crescere un bimbo e ad assumersi tutte le responsabilità, è umanamente giusto che venga affidato a questa famiglia. Basta con tutti questi pregiudizi! Bisogna pensare al bene del piccolo, non ai nostri preconcetti omofobi!
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