“LA STANZA BLU” di Chiara Santamaria, Lucrezia Rapidà, Giulia Guarneri, Gioacchino Casali
Cos’è la stanza blu?
La stanza blu non è un luogo vero e proprio.
La stanza blu è un mondo in cui liberarsi da una realtà che,
specie ultimamente, soffoca la nostra mente; chi soffre di autismo spesso si
isola rifugiandosi in questa stanza. Come una bolla, una bolla dove si chiude
per allontanarsi dal nostro mondo e andare nel suo di mondo; chi ci sta dentro
viene quasi protetto dai pensieri assordanti del mondo esterno. Questo mondo per noi può essere
semplicemente una stanza blu, forse non ne capiamo nemmeno il significato, ma
per lui può essere qualunque cosa. La stanza blu la associo ai fondali marini,
agli abissi, profondi e silenziosi. Spesso non riusciamo ad avere un contatto
con chi ci si ritrova dentro perché è un mondo tutto loro dove si sentono al
sicuro e non vogliono essere disturbati. Ma se solo qualcuno riuscisse a
visitare quell’abisso, ad attraversare questa bolla potremmo accorgerci di quanto invece potrebbe
essere colorata e infinita.
Un bambino autistico ha qualcosa in più che non deve essere
vista come difetto ma come unicità.
E’ tempo che i genitori insegnino presto ai giovani che
nella diversità c’è bellezza e c’è forza.
Se fossimo tutti uguali che divertimento ci sarebbe? Stesso
fisico, stessa personalità, stessi pareri, che monotonia, giusto?
La diversità fa parte di ognuno di noi, fa parte della vita
umana.
Perché stanza blu? Perché proprio questo colore? Studi
scientifici hanno dimostrato che il blu trasmette sensazione di tranquillità e di benessere.
Penso che spesso anche noi dovremmo avere questa stanza dove
rifugiarci; in questi due anni ne abbiamo vissute tante, forse troppe: l’ansia,
lo stress, ma soprattutto la paura: la paura di non farcela, la paura di stare
accanto a qualcuno, la paura della guerra, la paura di perdere una persona
cara, la paura di poter perdere la propria libertà.
Sarebbe bello stare tutti insieme in quella stanza blu!
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