"ICARO: FIGLIO DISUBBIDIENTE" di Martina Bonvissuto (classe III D)
Il mito narra racconti e personaggi che si collocano prima dell’età della storia, in epoche lontane e senza tempo; sono racconti, proprio perché senza tempo, che risultano sempre attuali. Un mito che mi affascina particolarmente è quello di Dedalo, un ingegnoso “scienziato/architetto tuttofare”, e di suo figlio Icaro. I due per punizione furono rinchiusi dal re Minosse nel labirinto che lo stesso architetto aveva ideato e da cui era quasi impossibile riuscire ad uscire. Dedalo allora costruì delle ali di cera per sé e per il figlio, con l'intento di darsi alla fuga, ma Icaro si avvicinò troppo al sole, preso dall’entusiasmo e dall’euforia del momento, volò molto più in alto del dovuto, le ali si sciolsero e precipitò nel mare. Icaro in realtà non aveva dato ascolto al padre, infatti Dedalo lo aveva avvisato di non volare troppo in alto perché sarebbe stato pericoloso, ma lui per stupire il padre o forse per autocompiacersi, non gli diede ascolto e precipitò nel vuoto.
Questo mito mi ha fatto molto riflettere. Quando si è
ragazzi, non sempre si ha la consapevolezza dei propri limiti, il rispetto di
sé, degli altri e della Natura. Per questo ci sono accanto a noi i genitori. Il
loro compito è di supportare i figli ed impedire loro, nei limiti del
possibile, di commettere errori. Questo mito insegna che bisogna essere
rispettosi delle leggi della Natura (il sole, infatti, come prevedibile, sciolse
la cera) e soprattutto dei consigli dei propri genitori e dei propri
limiti. Un antico proverbio dice che chi
va piano va sano e va lontano, bisognerebbe evitare sempre gli eccessi. Inoltre
bisognerebbe avere l’umiltà di ascoltare chi ne sa più di noi, perché
l'esperienza si acquisisce strada facendo. Per questo motivo, fare il volo di
Icaro significa sopravvalutare imprudentemente le proprie capacità, non
riconoscere i propri limiti e, quindi, compiere una o più azioni al di sopra
delle proprie forze, andando incontro a conseguenze dannose o, nel peggiore dei
casi, a eventi rovinosi e irreparabili. Spesso vi è in noi il desiderio di
libertà e la voglia di superare i propri limiti, sfidando il pericolo con
l’esuberanza e l’incoscienza della gioventù, l'audacia ci aiuta, però nel
momento in cui si fa il passo più lungo della gamba il precipizio è dietro
l'angolo.
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