Laboratorio di scrittura creativa, classe I A
Un cane che voleva diventare una stella marina
di Francesca Vedda e Aurora Russo
L’ape laboriosa
e la coccinella furba
di Miriam
Grillo e Virginia Modica
Un giorno una
coccinella vide un’ ape raccogliere il polline e decise di aiutarla. L'ape accettò
con piacere. Lavorarono per tutta la
mattina intensamente e l’ape, per ripagarla del suo aiuto, le diede tre
barattoli di miele. Il lavoro proseguì per una settimana intera e la coccinella
accumulò così tanto miele da ottenere abbondanti provviste per l’inverno. Arrivato
il lunedì successivo, l’ape decise di andare a trovare la coccinella a casa sua per chiederle aiuto, ma questa si rifiutò e le disse che l'aveva
aiutata solo per procurarsi il necessario
a sopravvivere al duro inverno. L’ape se ne andò delusa e decise di regalare tutto il miele prodotto con l’aiuto della
coccinella. Scrisse così su un gran
cartello: Regalo miele per me non buono perché prodotto in cattiva compagnia.
La favola insegna che è
meglio esser soli che male accompagnati.
Una volpe
e un topo pirata
di Nicolò Corvitto e Giulia Lauria
In un luogo misterioso lungo il mare era attraccato
un veliero con a bordo un temuto topo pirata. Nelle vicinanze si aggirava una volpe. Il topo, aiutato dai
suoi collaboratori Cip e Ciop, cercava
una mappa nascosta nei fondali marini, indicante un tesoro. Anche la volpe era sulle sue tracce. Entrambi
gli animali cercavano indizi da giorni e il topo era convinto di riuscire ad
ottenerla per primo e diventare più ricco di qualsiasi altro animale. La volpe
con grande astuzia si avventurò sul veliero
e si nascose in una botte. Maldestra com’era,
fece un gran frastuono che richiamò
l’attenzione dell’equipaggio. Ne seguì una rissa e il veliero si capovolse.
Caduti tutti in mare, trovarono la mappa sul fondale e poco lontano anche il tesoro. La volpe, veloce, se
ne impossessò. Il topo pirata, abituato ad
ottenere sempre ciò che voleva, restò a mani vuote. Aveva perso veliero e
bottino. Chi troppo vuole nulla stringe.
Il
pulcino e l’orso
di
Salvatore Zarbo e Manfredi Platamone
Un pulcino viveva da solo ai piedi di un albero del
bosco e veniva preso in giro da tutti gli animali per la sua bassa statura. Un giorno,
mentre stava cercando qualcosa da mangiare, incontrò improvvisamente un orso. Il
piccolino, spaventato, cercò di scappare, ma l'orso lo fermò e disse:” Perché stai scappando? Sai che nel bosco ti prendono tutti in giro? Dicono
che sei basso. Se vuoi, puoi diventare mio amico, così avrai protezione”. Il pulcino,
sorpreso dalla richiesta, accettò subito. L’orso chiese però in cambio
dell’amicizia che lavorasse per lui gratis. Il pulcino accettò, pensando di
aver trovato qualcuno che si interessasse a lui, ma qualche giorno dopo, sentì l'orso dire che l’aveva fregato: “ Non è veramente mio amico e lavora pure per me
gratis”. Il pulcino arrabbiato pensò: ” Ma
guarda questo disgraziato! Si è approfittato di me”. Decise allora di tornare al suo albero perché
un amico non sincero non vale nulla. La favola ci insegna che è meglio stare da
soli che male accompagnati.
La zebra vanitosa
e il pesce invidioso
di Gloria
Iacono e Livia Oliveri
Un giorno una delle più belle zebre della savana stava galoppando lungo un fiumiciattolo, lamentandosi di
continuo per il suo aspetto, quando vide un pesce simile ad un salmone.
Questo, invidioso, disse: “ Ma come sei bella!”. La zebra iniziò a mostrare le sue lunghe strisce rosa.
E lui con voce suadente: “ Sai che potresti diventare ancora più bella di così?”
E la zebra, che non era mai contenta, rispose: “ Veramente
? Come ? Dimmelo!”.
Il pesce allora andò sul fondale del fiume e prese
tra la fanghiglia un'alga e, tornato in superficie, la diede alla zebra. Questa, ingorda e
vanitosa, la mangiò e in un battibaleno il suo pelo si ricoprì di macchie e la
pelle di rughe. Il pesce, fiero del
misfatto, riprese il suo viaggio
velocemente lungo il corso del fiume. La
zebra, vedendolo andar via, lo chiamò e iniziò a cercarlo invano nell’acqua per poterlo ringraziare,
fino a quando non vide il suo riflesso. L'orrore fu talmente grande che si nascose per la vergogna e dopo
tempo morì.
La favola insegna che chi troppo vuole nulla
stringe.
La stella
marina e gli amici infedeli
di Luigi
Grillo , Gabriel Sortino e Giuseppe Bonvissuto
Un giorno una stella marina decise di uscire
dall’acqua e, passeggiando, incontrò un coniglio e una mucca, che col tempo
diventarono i suoi migliori amici. Decisero così di comprare una casa e tutti e
tre vi si trasferirono. Erano diventati
così amici che la stella marina decise di rivelare loro i suoi più intimi
segreti. La mucca e il coniglio la tradirono e continuarono a farle piccole
dispetti. La stella marina capì subito
che erano loro e si vendicò cacciandoli via. Se non hai un amico sincero, meglio stare soli.
Favola moderna di un cane assennato e un pinguino
delinquente
di Giulia
Cafà e Isabella Lauria
Un cane e un pinguino erano soliti navigare online.
Il pinguino, stanco di vivere isolato dal resto del mondo, contattò il
cagnolino sul suo profilo Instagram.
” Cagnolino, mi sembri simpatico. Ti va di fare
amicizia?”
Il cane, un po’ insicuro e sorpreso, chiese: “ Come
mai vuoi conoscermi?”.
“Il posto dove abito non è molto frequentato e ho
bisogno di un amico sincero” rispose il pinguino.
Il cane, che
era sempre solo, decise di accettare. Con il tempo divennero sempre più intimi e iniziarono a videochiamarsi. Ad un certo punto il cane iniziò a notare
qualcosa di strano: il pinguino gli raccontava delle compagnie che frequentava
e degli atti delinquenti che compiva. Il cane, che era serio, cercò allora di porre fine alla loro amicizia,
ma il pinguino continuò a contattarlo arrabbiato, insultandolo.
“ Ti ho sempre odiato” gli diceva. “ Ti ho sparlato
per tutto questo tempo. Non mi hai mai voluto incontrare perché hai sempre
pensato che io e i miei amici fossimo solo dei disgraziati? Poveraccio! Senza
la mia amicizia resterai solo”.
Il cane non ci pensò due volte e decise di bloccare
il profilo del pinguino.
Meglio soli che male accompagnati.
Il pesce
gallina e il cavalluccio marino
di Gaetano
Cicatello e Arturo Dall’Asta
Un giorno un
pesce gallina, nuotando in mare, vide passare un bel cavalluccio marino. Era
così bello che si innamorò subito di lui e gli fece la corte. Mentre lo seguiva, si accorse che era bello sì,
ma anche bullo con gli altri pesci. Decise allora di cambiare strada e proseguì
la sua nuotata da solo.
La
farfalla e il topo
di Daniele Antona e Cristian Antona
Un giorno passò attraverso il bosco uno strano topo dall’aspetto
minaccioso. Era grigio e basso e squittiva
così tanto che svegliò l’intero bosco.
Una farfalla
si avvicinò a lui e gli disse : “ Ehi tu,
fai silenzio! Hai svegliato tutti
quanti ”.
“Ti chiedo scusa amica mia. Non sapevo che l'intero bosco
potesse svegliarsi al mio squittire” .
La farfalla accettò le scuse e il topo, che si
fidava troppo, decise di diventare suo amico. Passò il tempo e un giorno pranzarono
insieme. Il topo si strozzò e chiese
alla farfalla di aiutarlo, ma questa si ricordò che aveva altro di più
interessante da fare e lasciò soffocare il povero topo. Non sempre ci circondiamo di
buone compagnie.
L’ape e il lupo ladro
di Ivano Licata e Luca Esposito
Un lupo passeggiava tra gli alberi di un bosco, quando,
ad un certo punto, sentì un forte odore di miele. Andò a controllare e vide un
grande alveare a cui un'ape stava facendo ritorno con le zampette sporche di
polline. Il lupo decise di farsela
amica. E così fu. Da quel momento divennero inseparabili. Dopo qualche giorno il lupo tornò all’alveare
e, non trovando la sua amica, ne approfittò per mangiare tutto il miele. Al suo
ritorno l’ape non ne trovò nemmeno una goccia. Arrabbiata, decise di invitare
il lupo a mangiare altro miele. Questo corse felice di poterne mangiare ancora. Quando arrivò, l'ape lo punse e lo caccio via . La
favola insegna che chi troppo vuole nulla stringe.
Il
canarino diffidente e la cornacchia credulona
di Martina
Morinello e Martina Sciandrone
Un canarino e una cornacchia erano amici per la
pelle. Un giorno stavano bevendo lungo il corso di un fiume, quando vennero
disturbati da un altro uccello che insisteva per diventare loro amico perché
era solo. I due accettarono e nacque una nuova amicizia. I giorni passarono e
presto il canarino prudente si accorse che la cornacchia iniziava a fidarsi
troppo del nuovo arrivato. Credeva a tutto ciò che questo le raccontava. Provava
a mettere l'amica in allerta ma non ci riusciva, anzi la cornacchia,
indispettita, decise di andarsene. Così alla fine il canarino e la cornacchia
rimasero soli perché in lite tra loro e l’ultimo arrivato non ebbe la compagnia
di nessuno. La favola insegna che l’amicizia sincera va custodita sempre.
Favola moderna di un coccodrillo e un cervo
di Karola Piccionello e Carlotta
Tilocca
Un giorno un buffo coccodrillo con tre zampe decise
di uscire dall’acqua per andare nella boscaglia. Mentre camminava incontrò un cervo
e, chiacchierando, diventarono subito amici. Un giorno il coccodrillo invitò
il cervo a tuffarsi nell’ acqua di una
piscina, ma questo, non sapendo nuotare, non accettò. Il coccodrillo dispettoso
si avvicinò silenziosamente al cervo, sdraiato al sole, e lo trascinò in acqua.
Questo riuscì ad uscire dalla piscina con l’aiuto di altri animali, ma non
scordò il dispetto. Un giorno per
fargliela pagare invitò il coccodrillo a casa sua, su una montagna. A tavola sembrava
ci fosse del buon cibo, ma quando il coccodrillo si sedette trovò solo ragni,
vermi e scarafaggi. Così, spaventato, andò fuori correndo e cadde dalla
montagna. Chi la fa, l’aspetti.
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