VI PRESENTO SPRINT: IL MOSTRO PUZZOLENTE di Niccolò Cosentino (Classe ID)

 

Dopo aver letto le pagine del libro di epica e di storia, immaginare un mostro è stato più o meno spontaneo.

Nella mia immaginazione ľ ho chiamato SPRINT, che nello sport vuol dire scatto veloce ,e questo mostro pur essendo gigantesco aveva infatti degli scatti velocissimi.

Era un mostro alato, con ali più bianche del latte, che forse usava per abbagliare, la pelle era verde fluo, viscida e con grossi brufoli, come un rospo. Sulla faccia aveva rughe profonde sul mento e sulla fronte , e i suoi  occhi restavano sempre spalancati, fuoriuscivano  e si giravano come quelli dei camaleonti.

Mostrava i denti molto sporchi e sbavava in continuazione. La sua faccia era come quella di un cane aggressivo, non parlava, non era furbo come la Sfinge, il suo compito era quello di fare schifo a chi si avvicinava. Per questo ľ ho immaginato che puzzava di formaggio scaduto, la puzza veniva come spruzzata dalla sua testa, su cui si posavano dei corvi neri a beccargli le sporcizia. La puzza era la sua arma più potente. Aveva piedi giganti come un tacchino, che però molleggiavano per aiutarlo nello scatto. Sprint non era un mostro come quelli della mitologia classica, ma un mostro del futuro come quelli dei film di fantascienz


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