"COME GLI ARGONAUTI" di Francesca Incorvaia (classe ID)
Come gli Argonauti, un
gruppo di cinquanta eroi imbarcati sulla nave Argo che li condurrà in terre ostili
alla riconquista del Vello d’oro (una pelle di ariete che aveva il potere di
curare ogni ferita), così mamme, giovani, bambini e uomini di qualsiasi età in
cerca di un futuro migliore, ormai troppo spesso s’imbarcano in piccoli barconi
che sono come tante Argo, capitanate da crudeli scafisti. Coraggiosi questi
profughi, pronti ad affrontare viaggi ostili attraversano il Mediterraneo,
sopportano freddo, violenza, fame e anche la morte, pur di raggiungere il Vello
d’oro che curerebbe le loro ferite causate dalla guerra, dalla povertà, dalla schiavitù,
dal lavoro minorile.
Mi ha colpito molto la storia di un ragazzo di
appena quattordici anni affogato durante il passaggio nel Mediterraneo nella
speranza di raggiungere le coste dell’Europa. Nella tasca del suo piumino è
stata ritrovata la pagella con i suoi voti scritti in arabo e francese, per
dimostrare le sue buone intenzioni che lo hanno portato ad affrontare questo
viaggio che purtroppo, invece di portarlo in Europa, l’ha portato alla morte.
Un’altra storia che mi ha
molto colpita è stata quella di un bambino di appena venti giorni morto tra le
braccia di sua mamma a causa del freddo. Di queste tragiche storie di “persone
senza volto” ce ne sono tantissime ogni giorno, e per questo il mar
Mediterraneo viene già considerato un cimitero a cielo aperto.
I giovani Argonauti con tanta sofferenza, dopo
mille avventure, riescono secondo il mito, a riportare il Vello d’oro nella
loro Patria, questo è ciò che auguriamo agli innocenti che cercano affannosamente
una vita migliore e speriamo che le frontiere vengano aperte e che nessuna
persona sia costretta a perdere la vita per avere la pace, il lavoro e una
famiglia.
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