"IL MIRACOLO DI PASQUA" di Anna Chiara Amoroso (classe II B)
Il Decamerone di Boccaccio ci ha offerto la possibilità di dare luce alla lingua antica ma anche di metterci in gioco con laboratori di scrittura creativa che ci hanno fatto innamorare di questa immensa opera. Qui di seguito una delle novelle rielaborate seguendo l’ esempio di uno dei Padri della lingua italiana.
Era la settimana prima di Pasqua Simone e Arianna, da sempre innamorati, andavano come ogni anno, per le case delle persone a distribuire rami d'ulivo.
Simone
era un giovane ragazzo, figlio di una professoressa di religione di nome
Vincenza che da sempre invece odiava la dolce, premurosa e amabile Arianna
poiché avrebbe preferito che il figlio diventasse prete. Quindi quella sera, al
tramonto, Vincenza chiese alla nuora se voleva accompagnarla per una
passeggiata lungo il mare, nella spiaggia del Sole chiamata così perché da essa
si vede un meraviglioso tramonto.
Vincenza
voleva porre fine alla vita di Arianna per poi convincere Simone ad intraprendere
il cammino religioso.
La
nuora, ignara di quanto le sarebbe accaduto, accettò l’invito calorosamente. E
così le due s'incamminarono verso la loro metà. Appena arrivate nella spiaggia
Vincenza iniziò a piangere e Arianna inutilmente cercava di calmarla, anche
perché non riusciva a capire il motivo della disperazione della suocera.
Ad
un tratto però Vincenza si prese di coraggio, afferrò un bastone da terra e
colpì molto forte la testa della ragazza che cadde a terra. Trascorsero sette
lunghi giorni di ricerche disperate e di Arianna non si aveva nessuna notizia,
tutti pensavano che fosse stata rapita o addirittura uccisa, il povero Simone
la cercò in lungo e in largo, aveva ormai perso ogni speranza, e anche Vincenza
disperata per il gesto compiuto era ormai in preda al delirio.
Era
la domenica di Pasqua quando bussarono alla porta di Vincenza, era Arianna con
uno straccio sulla testa e un ramo d'ulivo fra le mani. Appena Vincenza la vide
pensò a come Arianna fosse morta e risorta come Gesù Cristo. Da quel momento la
donna iniziò ad amare la nuora, i due ragazzi si sposarono e Vincenza fu la
donna più felice al mondo.
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