"NONSOLOEROI" di Camilla Bonfiglio (classe ID)
I poemi epici mi incuriosiscono parecchio perché mi permettono di mettere in moto l'immaginazione. Infatti vi troviamo racconti fantastici, scritti e inventati dall'uomo che, curioso e in cerca di risposte, si è inventato tutto un altro mondo fatto di eroi e divinità che innescavano litigi e guerre fra le antiche popolazioni. C'è chi ha cercato di dimostrare che le vicende raccontate nei poemi epici fossero realmente accadute, come l'archeologo Heinrich Schliemann, ma anche la sua storia vaga nel mistero!
E così leggiamo di antiche popolazione che, forse per mano degli dei, litigavano, facendo nascere faide più lunghe del Nilo, per esempio la lunga guerra di Troia tra greci e troiani.
Bisogna sapere che i condottieri greci potevano sembrare alti e forzuti, saggi e controllati, ma erano tutt'altra cosa, peggio dei bambini! Erano: iper, stra, ultra, megaorgogliosi, permalosi e irascibili; sempre a litigare per cose anche futili, per le schiave, per gli amici. Facevano stragi senza pietà ed erano capaci di odiarsi a dismisura, ma allo stesso tempo erano in grado di commuoversi e piangere per gesti semplici che toccavano il cuore!
Uno degli eroi più litigiosi era senz'altro Achille, il più audace dei re greci, e tra le sue liti più celebri, c'è quella con Ettore. Il condottiero greco, infatti, era adiratissimo per la morte del suo più caro amico Patroclo per mano di Ettore, il quale però pensava che sotto la splendida armatura del suo avversario ci fosse Achille. I due, quindi, si scontrarono a colpi di lance sotto la rocca di Troia e alla fine dello scontro sopravvisse l'immortale eroe greco, il quale per vendetta prese il corpo dell'eroe troiano, lo legò per i talloni al suo carro e lo trascinò tre volte attorno alla rocca di Troia non restituendolo al suo re Priamo. Quest'ultimo era il padre di Ettore, tutti i suoi cinquanta figli gli erano stati strappati via, stavolta però non l'avrebbe permesso. Si precipitò alle tende greche, ricco di rabbia anche lui, era sera, arrivò alla tenda d'Achille, l'avrebbe potuto uccidere e... no! Si chinò e abbracciò le ginocchia del forte guerriero, poi gli baciò le mani. Un gesto coraggiosissimo che ancora oggi nei poemi classici ci stupisce. Stupì anche Achille, che subito si commosse all'udire le parole del vecchio re in cui metteva a confronto Peleo, padre di Achille, che non vedeva il figlio da anni, e se stesso che, pur essendo ricco, aveva troppo dolore dentro per i lutti subiti. Questa scena commovente ci fa riflettere tanto; Achille era un, se non il, condottiero più valoroso di tutta la Grecia , conosciuto per le sue stragi, in questa scena però per un piccolo gesto di commuove e si mette a piangere. Perché? Ma non c'è bisogno di farsi domande, tutti siamo umani e anche un piccolo pensiero, regalo o gesto, che ci tocca il cuore riesce a spaccare l'armatura che "i più forti" usano per proteggersi. Provare emozioni è una cosa normale.
E anche da chi meno te lo aspetti prima o poi l'emozione sbuca fuori, anche dai più duri!
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