"I sogni ci aiutano ad abbracciare l'orizzonte" di Francesca Incorvaia (classe IID)

 Una mattina mi svegliai, aprii gli occhi e vidi una camera grandissima, con un letto così grande  che avrebbe potuto ospitare almeno dieci persone e no, non sto parlando della mia solita cameretta. Uscii dalla mia camera e vidi che mi trovavo in una casa a tre piani, ci vollero almeno due ore per girare tutte quelle stanze. Ritornai nella mia immensa camera, mi misi sul letto e mi diedi tre pizzicotti perché pensavo che fosse soltanto un banalissimo sogno, ma appena realizzai che era tutto il contrario di un semplice sogno, pronunciai : “ Ok è tutto vero! ”. Mi guardai allo specchio e vidi una persona adulta ma molto somigliante a me ed urlai: “ Oddio!!! Cosa mi è successo!!! Che crema ho usato ieri!!! ". Appena guardai anche il mio corpo capii che quella ero io ma da adulta. Ci vollero dieci tisane per farmi rasserenare un pochino. Anche il mio guardaroba era cambiato, c’erano solo vestiti seri e formali, non vi nego che sussurrai a voce bassa: “ Què aburrido! " ( che noia in spagnolo) . Piano piano  mi accorsi che le parole che pronunciavo si trasformavano in lingua spagnola, all’inizio non capivo il perché. Uscii di casa e notai che quella non era Licata. Camminando  vidi un cartello con scritto “ Bienvenido a Madrid " , quello sì che era un vero e proprio sogno, ovvero vivere in Spagna. Dopo circa cinque ore di shopping ricordai che a poche ore da lì vi era la città di Pozoblanco,  dove viveva mio zio. Lo andai a trovare e giustamente, essendo io adulta, anche lui era un po’ più invecchiato. Però dentro di me era come se mi ripetessi di ritornare a Madrid e che per Pozoblanco ci sarebbe stato del tempo per visitarla meglio, io non capivo il perché ma ritornai a Madrid, anche perché uno dei miei sogni più grandi era sempre stato quello di visitarla. Iniziai col visitare il Palazzo reale di Madrid, chiamato anche “Palazzo d’oriente” che è stato ed è ancora oggi la residenza ufficiale della Famiglia Reale Spagnola, successivamente mi diressi al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Dopo qualche ora pensai di conoscere  Madrid in tutti i suoi minimi dettagli. Andai a guardare anche la “ Corrida de  toros " che significa “Corsa dei tori". Mentre visitavo Madrid mi sentivo al settimo cielo, ero euforica, anche se non c’erano aggettivi che potessero rappresentare al 100% le mie sensazioni. Dopo quella giornata ero stanca e ritornai a casa, mi misi nel letto e poco tempo dopo mi svegliai ma nella mia cameretta di Licata, e fu lì che realizzai che tutto quello che avevo sognato non era solo un banalissimo sogno ma un sogno fantastico che da lì a poco si sarebbe realizzato. Dopo aver raccontato tutto il sogno a mia mamma,la prima cosa che pronunciò fu che tutto si sarebbe realizzato a Giugno. All’inizio non ci credetti, pensai che fosse uno scherzo. Non potevo credere che quel sogno sarebbe diventato realtà. In quel momento pensai alle parole di Papa Francesco che dice che i sogni dei giovani sono i più importanti di tutti. I sogni ti svegliano, ti portano in là, sono le stelle più luminose, quelle che indicano un cammino diverso per l’umanità. Ecco dobbiamo imparare a capire l’importanza di sognare in grande e provare a essere costruttori di sogni che rendono bella la nostra vita, così quando si realizzeranno  saranno uno strumento in più di luce e di bene in un mondo a volte fatto un po’ di buio. Noi giovani abbiamo nel nostro cuore le stelle brillanti che sono i nostri sogni e sono il nostro tesoro e il nostro futuro. Ciò che ho ancora più chiaro è che non bisogna MAI  perdere le capacità di meravigliarsi e di sognare cose grandi!



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