"Premi Nicholas Green e Aido" di Giuseppe Vecchio (03.06.2011 classe IID)

  

Che settimana piena di colpi di scena! Prima un tuffo nel passo con la visita al Fondo Librario Antico, oggi premiato con la mia migliore amica Giulia Lauria della classe 2^A, per aver partecipato rispettivamente al Concorso “Nicholas Green” e al 50° AIDO. Stamattina si è svolta infatti la cerimonia di premiazione presso la Chiesa San Pio X°, situata al Villaggio Peruzzo-Agrigento.

Che felicità!

Che emozione!

Che soddisfazione!

Tutto è iniziato l’anno scorso, quando le nostre insegnanti di italiano, prof. Ketty Triglia e prof Vincenza Amato, hanno proposto alle nostre classi questo concorso. Io ho aderito realizzando un elaborato “scultoreo”, contenente una composizione poetica: “Libro-Dono”. Si tratta di un’opera mista perché ho utilizzato diverse tecniche e vari materiali. Riciclando due tavolette di compensato di una cassettiera da studio, ho prodotto una sorta di libro, che ha come immagine di copertina una foto di N. Green, che riporta la scritta molto significativa ed eloquente, “Nicholas Green aveva 1 vita ne ha donato 7”.

All’interno, da un lato ho scritto una poesia, “A te, Nicholas…”, in onore di questo bambino americano di 7 anni che una sera, in auto, mentre dormiva sereno e coccolato dalle voci della sorellina, di mamma e papà, si è “addormentato” per sempre per poi “risvegliarsi” in altre 7 persone. Dall’altro ho attaccato 7 “doni” con 7 soldatini (anch’essi riciclati) sia per ricordare il numero dei riceventi dei suoi organi sia i suoi familiari (che ammiro tantissimo), perché non solo hanno donato i suoi organi, ma anche perché hanno voluto conoscere le 7 persone che li hanno ricevuti, regalando ad ognuno di loro un soldatino con cui lui giocava in auto al momento della sparatoria.

Giulia ha eseguito invece un quadro sul quale ha dipinto con notevole maestria la bandiera americana e quella italiana, per rappresentare il legame, appunto, tra l’America e l’Italia, due Paesi distanti geograficamente, ma fortemente “vicini”, uniti dal filo conduttore dell’amore, con un cuore al centro per evidenziare il dono straordinario della famiglia Green, che ha deciso di destinare gli organi del figlio a persone italiane.

I nostri elaborati hanno lo scopo di sensibilizzare ai temi della solidarietà umana e, in particolare, della donazione degli organi come “dono di vita” per altre persone, prendendo come nobile esempio di umanità e di altruismo la storia del piccolo Nicholas e dei suoi genitori, i quali hanno concesso un’altra possibilità di vita ad altra gente, donando appunto i suoi organi. Questo gesto ha così trasformato una tragedia in speranza di vita e questa loro scelta ha fatto aumentare le donazioni in Italia, grazie, appunto, a quello che è stato chiamato “effetto Nicholas”.

“Donare è infatti la cosa più bella che c’è ed è un gesto di speranza e fratellanza”.

Ed io e Giulia ci crediamo!



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