"Un giorno da ciceroni" di Camilla Bonfiglio (classe IID)
“Buongiorno,
oggi vi parleremo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
Questo è
l’inizio della mia esperienza. Solo qualche ora prima pensavo al peggio e ad
una brutta figura, colpa della paura! In realtà, proprio questa dà la spinta a
dare il meglio di sè. In altre parole è stato tutto molto bello e carico di
profondo significato.
Ma facciamo un
passo indietro! Stamani sarebbe stato un comune e ordinario giorno scolastico,
invece non lo è stato! La nostra professoressa ci aveva avvisati che la scuola
stava partecipando attivamente ad un’iniziativa, organizzando una bella mostra
fotografica.
Questo progetto
promuove la legalità e vuole dare uno scossone, uno spunto di riflessione, un campanello
d’allarme rivolto al nostro
comune riguardante la microcriminalità e la mafia. Questa mostra si intitola
“L’eredità di Falcone e Borsellino”.
Quale miglior testimonial, per parlare di questo argomento, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due giudici morti proprio per mano della mafia!
Così ci ricolleghiamo
al discorso iniziale. Per non rendere monotona e noiosa la mostra, così da
divertire il nostro pubblico, è stato deciso di far partecipare qualche alunno
per classe come cicerone. In questo caso sono stata scelta io e altri cinque
miei compagni. Ma noi avremmo dovuto partecipare giorno ventinove, invece la
prof oggi ci ha informati che noi nello specifico saremo dovuti andare proprio
oggi a spiegare i pannelli della mostra. Un po' di sana agitazione giovanile,
animata da ansia e una serie di “ohh, tocca a noi e ora…” ci hanno assaliti, ma
niente paura, siamo un bel gruppo e ovviamente non ci siamo tirati indietro. Però
non avevamo capito che sarebbero venuti ospiti importanti. Erano presenti: la
nostra preside Rosaria Decaro, il Sindaco della nostra città Angelo Balsamo,
l’assessore Maria Sitibondo, la polizia con la rappresentanza
dell’Ispettore Serafino Costanza ed Enza Quattrocchi, la polizia municipale e
padre Angelo Fraccica.
Anche
l’orchestra della scuola è stata coinvolta suonando un brano meraviglioso dal
titolo I cento passi.
Dopo la visione
di un video sulla mafia e la legalità, abbiamo aperto la mostra io e i miei
compagni.
Quanta emozione!
A teatro mi espongo e mi esprimo durante i nostri momenti, anche con il
pubblico in platea, ma non vedendo i volti non mi sento nemmeno osservata, per
cui procedo libera e disinvolta.
Qui ero di
fronte a tutti, mi sentivo gli occhi addosso. Io sono precisa e molto ansiosa,
ma mi sono fatta forza, ho cercato di esprimermi nel migliore dei modi mettendo
fuori ciò che avevo metabolizzato nei giorni precedenti, grazie alla guida
magistrale della mia prof di italiano. Ora ci sarà un altro incontro, ma io mi
sento già scarica di tensione e pronta con lo stesso entusiasmo ad affrontare
un’altra giornata in favore della legalità.
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