Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più
di Daniele Antona (Classe II A)
Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più è un famoso proverbio arabo, che rappresenta
in maniera perfetta le sensazioni che ho provato durante il mio viaggio a
Budapest. Nella mia vita non ho viaggiato moltissimo e quindi, quando ho appreso
da mamma che papà ci aveva fatto una sorpresa, prenotando un viaggio nella
capitale dell’Ungheria, ho provato un’emozione così forte da far fatica adesso
a descriverla con esattezza. Ero davvero molto felice di poter visitare una
grande città estera, confrontarmi con realtà a me sconosciute, vedere posti nuovi e prendere nuovamente un
aereo. D’altronde mamma dice sempre che viaggiare apre la mente e, siccome io
voglio avere una visione a 360 ° della vita, ero veramente entusiasta di questo
viaggio. Mentre guardavo mamma preparare i biglietti, fremevo dalla voglia di
partire. Inutile dire che la notte prima non ho dormito per l’impazienza. Anche
se era il mese di novembre abbiamo lasciato nella nostra amata Sicilia
temperature quasi estive, mentre a Budapest abbiamo trovato tantissimo freddo. La
permanenza in terra ungherese mi ha permesso di visitare luoghi bellissimi: l’illuminata
e affollata Fashion Street con l'Hard Rock Cafè a Pest e i caratteristici
vicoli di Buda. La nostra guida, Elisabetta, non smetteva mai di parlare e,
nelle poche ore che abbiamo passato assieme, ci ha raccontato la storia della
città, delle diverse invasioni straniere e di quando divenne la più importante dell’impero austro-ungarico dopo
Vienna. La sera, a bordo di un battello, ci siamo concessi una lunga navigata
sul Danubio per ammirare i bellissimi monumenti, che durante il giorno avevamo
visto maestosi e che, illuminati, erano un vero spettacolo. Più di tutti
brillava il Ponte delle catene. Vederlo è stata un'emozione
indescrivibile. Dopo aver macinato chilometri a piedi, il giorno successivo ci
siamo concessi un po’ di relax all’interno delle Terme Szechenyi, immerse in un bellissimo parco, il più grande
centro termale d’Europa con tre piscine, di cui una olimpionica all’aperto e
altre coperte, circondate da maestose edificazioni risalenti alla metà
dell’Ottocento. Una delle esperienze più divertenti di questo viaggio a
Budapest è sicuramente costituita dalle lunghe chiacchierate di papà in inglese
all'interno di ristoranti, bar e attività commerciali. Non sto qui a
raccontarle nel dettaglio, ma dico solo che io e mio fratello potremmo scrivere
un libro riportandole tutte, tanto erano strambe le cose che diceva per farsi
capire. Sono veramente felice di avere trascorso giorni spensierati insieme
alla mia famiglia e di avere vissuto con loro momenti emozionanti e anche
divertenti, visitando posti sconosciuti, ma meravigliosi. È proprio vero che un
viaggio lo fai più volte! Lo fai quando lo sogni, quando lo vivi e ogni volta
che lo racconti.
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