"INFERNO A LICATA" di Giuseppe Vecchio (03-06-11 classe IID)

 

Che disastro, ahimè! C’è l’inferno a Licata! Nella nostra bella città, dopo l’ennesimo episodio, di origini incerte, di mezzi di trasporto bruciati durante la notte, da qualche giorno, purtroppo, c’è anche una nube di diossina, causata da un incendio doloso di una discarica della ditta Omnia. Il vasto incendio si è verificato nella serata di sabato scorso, lungo la strada statale 115, in contrada Piano Bugiades. Sul posto, lanciato l’allarme, sono intervenute ben sei squadre di Vigili del Fuoco: quattro dal locale distaccamento e due dal Comando provinciale di Agrigento. Presente anche la polizia di Stato che si è occupata di regolare il traffico in entrata e in uscita. Una densa nube tossica si è alzata in cielo e la Protezione civile ha diffuso questo messaggio: “Invitiamo a tenere chiuse le imposte, a raccogliere eventuali panni stesi all’esterno in attesa dello spegnimento delle fiamme e a indossare le mascherine”. Le squadre dei vigili del fuoco stanno continuando a lavorare per domare il rogo che è ancora in atto, al momento si sta cercando di dividere i rifiuti ed evitare che possa espandersi ancora.

Ci sono anche vigili del fuoco in azione con l'elicottero per provare a domare le fiamme: il velivolo "Drago 142", in servizio nel reparto Volo Sicilia, sorvola l'area del disastro ambientale e ha provato a spegnere i cumuli di rifiuti presenti. Dopo le scuole, il sindaco, l’avvocato Angelo Balsamo, ha disposto anche la chiusura delle ville e dei cimiteri, la sospensione del mercato settimanale e di tutte le manifestazioni all’aperto. Stop anche alle aree esterne per le attività commerciali, alle attività degli ambulanti, all’esposizione di merce a carattere alimentare all’esterno. Si raccomanda oltretutto di uscire di casa e spostarsi solo se necessario.  

“Un tavolo tecnico” sta intanto affrontando la situazione dell’impatto ambientale in attesa dei risultati dell’Arpa, Agenzia Regionale per la prevenzione e la protezione ambientale, sui campionamenti di aria. Nel primo pomeriggio di lunedì, la Protezione Civile Comunale di Licata, diretta da Tony De Marco, ha già provveduto a installare la “colonnina” per monitorare l’aria. I rilievi servono per scoprire se la nuvola di fumo sprigionata dall’incendio ha provocato inquinamento. Occorrono, a quanto pare, almeno 48 ore per avere i primi risultati. Ciò che emergerà dai rilievi, verrà elaborato  e confrontato con ciò che avrà rilevato l’Arpa stessa.

Sinceramente prima di questo evento, non sapevo dell’esistenza di questo deposito di rifiuti e non avrei potuto mai immaginare ciò che stiamo vivendo. Mi fa molta rabbia sentirmi limitato, non andare a scuola o passeggiare liberamente a causa non di un fatto naturale, tipo alluvione, terremoto o virus. Questa sciagura è stata provocata dall’uomo, da uno o più uomini senza scrupoli, e, perciò, devono essere  individuati e puniti dalla legge perchè questi criminali hanno compiuto un gesto folle e disumano che recherà un danno ecologico gravissimo che comprometterà la salute di tutti noi cittadini, che danneggerà l’economia, soprattutto pesca ed agricoltura, attività principali di Licata. Che disastro per gli agricoltori che perderanno il loro raccolto! Che disastro per i pescatori che non potranno andare a pescare! Che disastro per tutti se ci ammaleremo di tumore! Per fortuna esistono persone diverse da questi maledetti, persone che si attivano per il bene altrui e che hanno ancora dei valori civici e morali. Ringrazio tutti quelli che si stanno adoperando, mettendosi a rischio, per porre fine a questo rogo!



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