"L'amore litigherello di Ulisse e Penelope" di Viola Profeta (classe IID)

 Dopo vent'anni  Ulisse e Penelope finalmente si ritrovarono e Atena decise di trattenere l’aurora più a lungo del solito per far godere l’uno della compagnia dell’altra.  L’eroe, però, aveva una notizia non molto gradevole da dare alla moglie:

“Penelope cara, mi duole dirtelo, ma abbiamo ancora una grande prova da superare. Lo decisero gli dei in passato e fu Tiresia a predirmelo, non posso fare nulla per smentirli. Ho ancora tanto da viaggiare, tanto tempo che potrei passare con te, ma che mi servirà a giungere verso uomini che non conoscono il mare, né i cibi salati. Solo allora tornerò a casa fra le tue braccia, finché la morte non mi coglierà in vecchiaia”. Penelope gli riservò un’occhiata poco rassicurante:

“Sì, sì, un viaggio di qua, una donna di là! Ti sembro stolta? Mi fai venire la nausea.” disse la sposa.

“Tesoro, non oserei mai tradirti, è oltraggioso! E poi hai detto nausea, Nausicaa, sei per caso diventata ironica in questi anni di mia assenza? Ops!”

“Perfetto, abbiamo il primo nome! Euriclea, segnatelo: Nausicaa, con due a finali.” lo prese in giro la moglie.

“Va bene, può essermi sfuggita qualche donna, ma nei miei pensieri c’eri solo tu.” dichiarò il re di Itaca.

“Te l’ha suggerita Eros questa, vero?” sarcasticò Penelope.

“Sei un po’ esagerata, tesoro, dai. Non le ho amate tanto quanto te!”

“Che stupida che sono stata: sempre fedele per più di dieci anni, con un sacco di proci per casa, e tu che corteggi una ninfa di qua e una maga di là. Ci mancava poco e ci provavi pure con Polifemo! Quasi quasi mi prendevo Antinoo.” disse la sposa, facendo l’occhiolino a Euriclea.

“Lo ammetto, Penelope cara, ho tanto sbagliato. Ero nervoso e solo e sono uscito fuori di testa. Non ho smesso mai di pensarti, era l’unica cosa che mi confortava e teneva compagnia. Sono vivo per miracolo e non abbiamo tanto tempo per riottenere il nostro amore perduto negli anni, ma userò sino l’ultimo secondo che mi rimarrà da vivere per farti sentire la mia principessa in una fiaba.”

A queste parole Penelope si commosse e da quel momento in poi recuperarono tutta la passione, fino all’ultimo respiro di Ulisse.



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