"VOLEVO ESSERE UN DURO, MA NON SONO ALTRO CHE LUCIO" di Viola Profeta (classe IIE)
Lucio Corsi è un artista che sta cercando di farsi spazio nella scena musicale italiana e da ieri c'è riuscito! Il giovane, emerso tra le persone che si basano solo sull’apparenza, per me è un poeta a tutti gli effetti. Prima di Sanremo ero purtroppo all’oscuro di lui che per me è un'icona nazionale; avevo sentito che avrebbe cantato con Topo Gigio e a primo impatto mi è sembrata abbastanza bizzarra come cosa, ma quando ho avuto il piacere di sentirlo cantare “Nel blu dipinto di blu” di Modugno, sono rimasta di stucco ed è sopraggiunta una tenera risata dedicata al suo modo di fare originalissimo. Sarebbe stato sicuramente più facile scegliere un cantante famoso per avere anche il supporto dei suoi fan, invece ha fatto una scelta rischiosa cantando con un pupazzo!
È un cantautore da ammirare e che dovrebbe godere di più successo, anche a livello mondiale. La maggior parte degli artisti in gara ogni anno progetta il proprio look minuziosamente per il Festival, usando brand famosi e costosi, invece Lucio stupisce tutti con un completo cucito da lui in persona e con delle spalline artigianali rialzate da buste di patatine; anche quel caratteristico trucco bianco che gli ricopre il volto è stato realizzato in autonomia, senza nessun truccatore! Su due piedi può sembrare un tipo dall'aspetto insolito, magrolino, quasi rachitico e per alcuni strano, ma c’è molto altro. Ha portato in gara il brano “Volevo essere un duro” che parla di una riflessione personale centrata sulla società e le aspettative altrui che, si sa, ti fanno cambiare un po’ prospettiva. Ci fa capire che dobbiamo accettarci così come siamo, con le nostre fragilità e anche se non si è il massimo ci si può realizzare credendo nei propri sogni. Purtroppo, secondo me, non arriverà dove meriterebbe, perché c’è gente che preferisce canzoni insensate senza un effettivo insegnamento. Persone come lui non sono per tutti, e forse è meglio così. Lucio Corsi è arrivato secondo al Festival senza aver mai avuto tanti followers come la maggior parte dei suoi “avversari”, tutta farina del suo sacco, ha fatto un ottimo lavoro. Per me è come se fosse arrivato primo, ma non solo a Sanremo, anche nella vita!
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