"DUE UNIVERSI NELLO STESSO SALOTTO" di Gaia Gibaldi (classe IIIE)

 "Due universi nello stesso salotto"


Da un po’ di tempo la mamma mi guarda come se fossi una creatura misteriosa. Appena mi siedo sul divano con le cuffie o il telefono, lei sbuca, mi osserva e sospira. Mi sembra quasi che pensi: “Ma dove ho sbagliato?”.

Dice che non mi riconosce più, che passo troppo tempo “lì dentro”. Ma mamma, non sto viaggiando nello spazio! Sto solo ascoltando musica, chattando con gli amici o guardando qualcosa che mi fa ridere. Non è che non voglia parlarti, è solo che a volte ho bisogno di staccare un po’ e di stare nel mio mondo.

So che il mio modo di vivere ti sembra strano. Tu da ragazza non avevi internet, non avevi chat o video da guardare. Ma per me è normale, è così che parlo con gli altri, che mi informo, che mi sento parte di qualcosa. Non vuol dire che non mi importi della realtà, solo che la mia realtà ha forme diverse dalla tua.

E poi, anche se sembro distratta, ti ascolto. Ti vedo quando ti arrabbi, quando cerchi di capire, e anche quando fingi di non essere preoccupata. So che lo fai perché ci tieni, e questo lo apprezzo.

Forse potremmo capirci meglio se smettessimo di chiamarci “aliena” e “terrestre”. Io potrei spiegarti cosa faccio online, e tu potresti raccontarmi com’era quando avevi la mia età. Magari scopriremmo che, in fondo, non siamo così diversi, anche tu cercavi un po’ di libertà, solo con mezzi diversi.

E se vuoi davvero sapere cosa ascolto, siediti accanto a me. Ti presto un auricolare. Magari quella canzone piace anche a te.



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