"Il mio fine settimana sull'Etna" di Giuseppe Cannizzaro (classe ID)

 

Il fine settimana dell’11 febbraio io, i miei genitori, mio fratello e degli amici di mio papà siamo andati a fare un fine settimana in montagna sull’Etna. Il programma prevedeva: per il sabato di andare sulla neve e la domenica visitare dei siti archeologici. Ero molto felice dell’esperienza sulla neve, perché non ci andavo da molto tempo ma meno affascinato dalle visite ai siti archeologici.

La mattina del sabato mi sono svegliato presto per partire, dopo più di due ore di strada in prossimità del sito di destinazione, ci hanno detto che le strade erano bloccate per il mal tempo dei giorni precedenti. Quando ci hanno detto che la strada per andare al rifugio di montagna sulla neve era bloccata ci sono rimasto molto male, ma poi ci siamo organizzati per andare in un altro posto alternativo, dove oltre alla neve c’era anche un’area  picnic. Dopo tanta attesa, finalmente, sono riuscito a tirare una palla di neve a mio fratello, ma lui ha ricambiato mettendomi la neve dentro il cappello, mamma mia che freddo mi si è congelato il cervello!… Il divertimento continuava tra cadute, scivoloni, palle di neve, ma quello che non poteva mancare era il mitico pupazzo di neve,  tutti insieme  abbiamo iniziato a crearlo, ma poi abbiamo adocchiato un grande pupazzo di neve fatto benissimo, fatto talmente bene che dai dettagli si capiva che era maschio… piano piano ci siamo avvicinati e abbiamo iniziato a fare le foto come se fosse nostro, gli abbiamo messo il copri-orecchie, il cappello e gli abbiamo fatto fumare pure la sigaretta elettronica. Abbiamo continuato a giocare e divertirci, fino a quando tutti stanchi siamo andati nell’area picnic a divorare i panini che avevamo portato per il pranzo.

Il sabato pomeriggio siamo andati nell’albergo che si trova a Zafferana Etnea.  Alle  18:00 siamo andati nell’area  S.P.A. dell’albergo, i grandi hanno fatto: l’idromassaggio, la sauna, il bagno turco ecc. noi bambini, invece, siamo andati nella piscina riscaldata al coperto, l’acqua era molto calda e  mi sono divertito tantissimo. Quando siamo arrivati in piscina la prima cosa che ci hanno detto è stata NIENTE TUFFI, ma noi essendo bambini abbiamo fatto finta di niente e abbiamo iniziando a fare tuffi di tutti i tipi. Ma  alle 20:00 il divertimento è terminato perché dovevano chiudere. Ci siamo preparati e siamo andati in camera a fare la doccia e poi siamo andati al ristorante e dopo cena tutti a dormire.

La domenica ci siamo svegliati presto, siamo scesi a fare colazione e quando abbiamo finito ci siamo andati a cambiare per andare a visitare il primo castello. Il castello Normanno di Adrano. In questo castello intanto ho notato che le mura erano fatte in pietra lavica a differenza del nostro castel S. Angelo che è  fatto in pietra calcarea, ho notato anche che c’erano delle piccole finestre, che i militari usavano per sparare senza farsi vedere e in più  delle bacheche con reperti archeologici,  ma la cosa che mi ha affascinato di più era il paesaggio che si vedeva dal terrazzo del castello, in particolare la bellezza dell’Etna decorata dalla neve.

 Poi siamo andati nella chiesa di Santa Lucia in cui il prete ci ha raccontato un po' la storia di quella chiesa;  poi siamo andati a mangiare in un ristorante e quando abbiamo finito, siamo andati a prendere le macchine, abbiamo preparato il navigatore, e siamo andati nel cimitero militare Germanico di Motta S.Anastasia dove la guida ci ha raccontato dei militari tedeschi  caduti  durante la 2° Guerra Mondiale, tra questi militari ce n’era uno in particolare: Luz Long la cui storia ha attirato tantissimo la mia attenzione. Non pensavo che un cimitero avrebbe attirato così tanto la mia attenzione!  Luz Long  era  un atleta di salto in lungo, che morì durante la guerra proprio in Sicilia, viene ricordato per  il suo gesto di altruismo verso il suo avversario aiutandolo a vincere, dandogli dei consigli che gli fecero vincere la competizione, pur sapendo che con quel gesto poteva rischiare la vita, a causa delle pressioni politiche.

Abbiamo concluso le visite al castello di Motta S.Anastasia.  Questo castello nasce su una struttura di un vulcano spento legato all’Etna. All’interno ci sono tutte le armi medievali  e  protezioni che usavano i militari in guerra. Mi sono piaciute molto le armi (spade, asce, pistole, fucili, lance ecc…) ma quella che mi ha affascinato di più era la balestra, ma anche le protezioni (elmi, scudi, parastinchi e protezioni metalliche per il colpo). Dopo aver visitato l’ultimo castello ci siamo salutati tutti e siamo ritornati a casa. Alla fine posso dire che anche se pensavo che i siti archeologici sarebbero stati noiosi questa vacanza mi ha fatto imparare molte cose che non sapevo in maniera divertente e in bella compagnia.







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