"IL NATALE CHE VORREI" di Viola Profeta (classe IIE)
Il Natale che vorrei. Quattro parole, diciassette lettere,
che valgono il mondo.
Non pensate di trovare la solita frase:
“A Natale esigo sotto l’albero un Iphone 16 Pro Max” o la
scontata pace nel mondo; ahimé la vorrei anch’io, ma sono scettica sul fatto che un
ottantenne panzuto e con la barba, possa placare guerre con uno schiocco di
dita! In completa sincerità, dico che le cose che desidero sono due. Partiamo
dall’inizio: richiedo che tutti stiano bene e in salute, specialmente in
famiglia. Lo chiedo un po’ più per i nonni, che si sa hanno la loro età e i
loro problemi. Per esempio, nonna ha sempre le gambe doloranti e io mi sento
costantemente in colpa quando viene ad aprirmi la porta di casa, perché non la
voglio vedere stanca. Il marito, invece, è bello vispo, ma devo urlare per
farmi sentire! E infine l’ultimo, quello dalla parte di mia mamma, non lo vedo
molto spesso, però il venticinque andrò a trovarlo! Mi ritengo “fortunata”,
poiché ho quasi tutti i nonni, ma quel “quasi” ha lasciato un vuoto a tavola e
soprattutto nel mio cuore. Sapete che qualche volta mi chiedo:
“E se non esistesse la morte, il mondo come apparirebbe?”.
A questa domanda non ho risposta certa, ma direi al 100%
sovrappopolato! A parte gli scherzi, e se i cani di Federico e Serena fossero
ancora qua a giocare? Se la nonna di Alessandro si trovasse a casa per
preparargli il pranzo? O ancora, se Miryam stesse aspettando Samuele fuori
dalla scuola, solo per dargli un abbraccio?
Ne parlerei all’infinito, ma pensandoci bene, probabilmente
sono tutti allegri; magari ci stanno pure guardando da lassù e ci incoraggiano
a fare del nostro meglio. Quindi? In conclusione? Qual è il mio secondo
desidero? Che nessun stia male, fisicamente e sentimentalmente. Ognuno di noi
non lo merita, stare senza i nostri cari è brutto. Ci dobbiamo solo fare forza,
anche se so che è complicato. A malincuore, tutti ci arriveremo e lasceremo
ogni singola cosa. Dobbiamo solo pregare di non finire con Virgilio ma con
Beatrice!
Perciò, avevo ragione? E’ stato un articolo superficiale dove si
chiede che Marco si fidanzi con noi? Nulla da togliere a Marco, sarà
sicuramente un bellissimo ragazzo, ma la felicità che proverei nel vedere tutti
seduti a cena, mangiando e bevendo tranquillamente, senza che quel posto
venga occupato da giubbotti, è impagabile.
Quella sedia era e rimarrà sua, per sempre.
La mia unica volontà. Quattro parole, diciassette lettere,
che valgono il mondo.
Buone feste,
a chi c’è,
a chi c’era,
a chi ci sarà.
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