"RAGAZZI, GIOCHIAMO! RAGAZZI, DIVERTIAMOCI!" Giuseppe Vecchio (03/06/2011) classe IIID

 

Questa mattina si è svolta, presso lo stadio comunale “Dino Liotta”, il progetto conclusivo di "Scuola Attiva Junior", promosso da Sport e Salute e dal Ministero dell'Istruzione e del Merito.

Durante l'anno scolastico, noi alunni abbiamo partecipato alle lezioni, sia in orario curricolare sia in quello extracurriculare, degli Istruttori Federali, Rossella Porrello per la FIGH e Giuseppe Sorrusca per la FIPAV, in presenza dei prof di scienze motorie.

Lo scopo del progetto è stato quello di farci conoscere e praticare le attività sportive presenti nel nostro comune e gestite dalle varie associazioni, ma soprattutto la finalità primaria è stata quella di fare sviluppare in noi “il gioco” di squadra. Di certo lo sport è un’attività che implica sacrificio, sforzo, costanza individuale, tuttavia, senza la squadra, i compagni e la competizione sana e costruttiva non possiamo crescere. Questa iniziativa, credo, ci abbia permesso di promuovere la fiducia in noi stessi e negli altri e il "senso della squadra". Lo "spirito di squadra" si riferisce alla capacità di un gruppo di persone di collaborare efficacemente per raggiungere un obiettivo comune. È un atteggiamento positivo che incoraggia la coesione, la collaborazione, l'unità e il rispetto reciproco tra i membri del team. E stamattina abbiamo assistito a tutto ciò: abbiamo giocato insieme, senza distinzione di classe o di sezione, senza distinzione di femmine e maschi, divertendoci e scherzando. Lo stadio era un pullulare di grida festose, una sorta di isola di Peter Pan, dove il tempo si è fermato sia per noi ragazzi sia per i nostri insegnanti, lontano dalle preoccupazioni delle verifiche e dalle responsabilità del mondo reale.  Lo sport è fondamentale per tutte le persone, di ogni età, ma in particolare per noi giovani poiché impegna il fisico e la mente e ci permette di creare rapporti con gli altri; perché ha il potere di farci sentire vivi, anzi vivissimi, come vorremmo sempre esserlo. La prima cosa che ci insegna lo sport credo sia il rapporto con il nostro corpo, con i suoi talenti e i suoi limiti. Ci sono sempre dei limiti, delle barriere e sta a noi capire come oltrepassarle per migliorarci, semplicemente per quello, per  migliorare sé stessi.

Invito i ragazzi a praticare sport e a vivere lo spogliatoio, che è una delle esperienze sociali più divertenti e formative che si possano avere in giovane età. È più di essere compagni di scuola, perché si condivide insieme il gioco e l’ansia della gara, si assiste ai miglioramenti dei compagni di squadra, ma si impara anche a “incassare” sconfitte e delusioni.

Dunque ragazzi, giochiamo! Ragazzi, divertiamoci!

A nomi di tutti, ringrazio vivamente tutti coloro che hanno sostenuta questa attività, la dirigente scolastica, prof.ssa Rosaria Decaro, la referente, prof.ssa Nadia Bonelli, gli istruttori, Rossella Porrello e Giuseppe Sorrusca, e tutti gli insegnanti di educazione fisica.

 


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