"INSIDE OUT" di Viola Bonfiglio (classe IIE)
La prima volta che l’ho visto ero molto piccola, ma la trama, i personaggi, i colori mi avevano colpita, attirando la mia attenzione Qualche giorno fa lo abbiamo rivisto in classe perchè con i nostri professori stiamo facendo un percorso introspettivo sulla gestione delle emozioni.
E’ la storia
di Riley Andersen, una ragazzina di
11 anni che vive nel Minnesota e
nella sua mente vivono
e lavorano cinque emozioni personificate: Gioia,
che garantisce la sua felicità, Disgusto,
che si assicura che Riley non venga contaminata fisicamente e
socialmente; Paura,
che tiene Riley lontana dai pericoli; Rabbia,
che impedisce che Riley subisca ingiustizie, infine Tristezza,
il cui scopo inizialmente non è chiaro. Le cinque emozioni dirigono la mente
della ragazza all'interno di un quartier generale e per mezzo di una console
piena di comandi: ogni volta un'emozione agisce sulla console, Riley fa
qualcosa e nella sua mente nasce un ricordo,
dall'aspetto di una piccola sfera e del colore dell'emozione legata ad esso.
Un giorno la famiglia di Riley è
costretta a trasferirsi dal Minnesota a San Francisco a
causa del lavoro del padre e Riley non può fare a meno di essere delusa da tante cose. Gioia
tenta di mantenere alto l'umore della ragazza, ma viene ostacolata da
Tristezza, che inizia a provare l'impulso di toccare, rendendoli tristi, i
ricordi felici risalenti al Minnesota; ciò induce Gioia a cercare di tenere
Tristezza lontana dalla console.
Nel suo seguito Riley
è una preadolescente di 13 anni, che ha appena chiuso un ciclo scolastico e si
prepara ad affrontare l’estate, l’ultima con le sue due amiche del cuore, che
frequenteranno un’altra scuola. Riley si
percepisce inadeguata e incapace di stare al loro passo. Nel suo animo, le
emozioni che l’hanno sempre guidata – Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e
Disgusto – si sentono sotto attacco da parte da nuovi ingressi: Ansia, Noia,
Invidia e Imbarazzo. È soprattutto Ansia, che seppur animata da valide
intenzioni, ovvero il bene di Riley, sta alterando l’equilibrio. Inizia così
una piccola “battaglia” nell’animo della ragazza.
L’adolescenza è un lungo passaggio verso un nuovo momento della nostra vita. Non è semplice e tante cose ti frullano in testa. Incertezze, insicurezze legate al cambiamento fisico, emozioni contrastanti. Il bisogno di fare gruppo per ritrovarvi solidarietà, gesti simili, il linguaggio, i vestiti. Si sente questa necessità di ritrovarsi, forse per riconoscersi e per poi trovare ancora non so che cosa. Si piange e si ride. Non si ha mai uno stato d'animo stabile. Come ho detto subentra come emozione l'ansia, comune nell'adolescenza, è quella che prende il sopravvento su Riley, ma anche un po’ su tutti in questa età. L’ansia è quella sensazione di non essere mai “abbastanza”, concetto difficile, ma proverò a dire cosa vuol dire. per un adolescente: vuol dire più esattamente non essere mai abbastanza, ci prende un senso di inadeguatezza che ci fa sentire sempre inappropriati, al posto giusto, con le cose giuste da dire. Per non parlare di vestiti: avere armadi pieni e non sapere mai cosa doversi mettere. Certo i telefonini tra video e tutorial, ci hanno un po' inflazionati, ma che fare è questa la nostra epoca e da qui non possiamo scappare o saltare verso l’età adulta. Penso che di difficoltà non ce ne saranno poche, cadrò, sbatterò la testa, mi rialzerò e cadrò ancora una volta. finché un giorno, ancora non so quanto lontano, mi ritroverò a fare la stima dei danni e sorriderò per quello che c'è stato o chi lo sa, in fondo sono ancora una ragazzina, spensierata, che dovrà sbagliare per capire dai suoi errori e poi… poi ci penserò.

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